lunedì 26 marzo 2012

IL TESORO DEL MARESCIALLO DEL REICH HERMANN GOERING



Ad Hermann Göering, Maresciallo del Reich, fedelissimo di Adolf Hitler fin dal primo Putsch della birreria di Monaco (1923),venne affidata la missione segreta di trovare ed assicurare al Reich il simbolo della imperialità, il calice del Santo Graal, che avrebbe assicurato la vittoria nazista sul mondo.

Una missione difficile che avrebbe impegnato l'asso dell'aviazione tedesca su due fronti: da una parte nella battaglia di Stalingrad, presa la quale avrebbero conquistato i pozzi petroliferi necessari per estendere la guerra verso Mosca e poi fino a Leningrad (San Pietroburgo) dove il Calice del Graal sarebbe stato ritrovato nascosto nelle cantine del Museo Hermitage, se non trasferito nella "Casa degli Ingenieri", la sede della Massoneria. Dall'altra parte, ai confini della Francia con la Spagna, nei pressi delle cittadine di Arques e di Rennes le Chateau, dove Egli inviò una squadra di specialisti minatori affinché ritrovassero il "Tesoro del Graal" che era nascosto nelle miniere d'oro che Giulio Cesare aveva sfruttato ed esaurite nel 60 AC per finanziare la guerra civile di Roma.

Il tesoro del Graal sarebbe stato costituito da un'ingente quantità d'oro (decine di tonnellate) che i Visigoti avevano sottratto a Roma nel 410 dC allorquando razziarono assieme al tesoro del Graal anche il Calice del Santo Graal, la preziosa reliquia romana che dal tempo della morte dell'Imperatore Adriano era custodito a Roma, a Castel Sant'Angelo.

Mentre l'assedio di Stalingrad incontrò una eroica resistenza da parte dei militari e della popolazione, la squadra degli specialisti tedeschi ritrovò l'ingente tesoro abbastanza agevolmente, si direbbe recandosi sul luogo "a colpo sicuro", anche grazie alle confidenze rivelate sotto tortura da Max Jacob, colui che fu per vent'anni amico intimo di Pablo Picasso, uno degli organizzatori del gioco (sotteso all'arte) della ricerca del Graal.

Il 95% del tesoro ritrovato venne trasferito in Svizzera, previo un accordo segreto con i banchieri nemici che si accordarono col Feldmaresciallo Goering affinché non fosse impiegato nella guerra ancora in corso bensì per finanziare le pensioni d'oro alla nomenclatura nazista transfuga in Sud America e Sud Africa (Piano Odessa). 

Il restante 5% del "Tesoro del Graal" venne invece riconosciuto di proprietà legittima di Hermann Goering al quale rimase non solo il problema di dove trasportarlo e dove nasconderlo per assicurarne la futura godibilità a sua moglie ed a sua figlia nel caso in cui Egli non fosse sopravvissuto al termine del conflitto, ma anche l'impegno ad osservare il patto di reciproca affidabilità stretto con i banchieri suoi nemici.

Questo patto prevedeva che la metà della parte del Tesoro spettante a Goering, fosse destinato ad alimentare il gioco sotteso all'arte, una  speciale "Caccia al Tesoro" meta-culturale (da libro a libro, da quadro a quadro) che era stato ideato fin dal 1881 dalla Principessa Matilde Bonaparte-Demidoff, la nipote prediletta dell'imperatore Napoleone Bonaparte, colei che dopo aver visto annullare il proprio matrimonio con il Principe Anatolio Demidoff (il cugino dello Zar di Russia), era ritornata a Parigi rivelando dove si trovasse il Calice del Graal (a San Pietroburgo) e portando con se le prove della sua esistenza: alcune lastre dagherrotipoche sul quale il Santo Graal era stato fotografato.

Hermann Goering ebbe una luminosa idea, almeno quanto quella del Calice del Graal. La metà della parte spettantegli del tesoro di Arques, l'avrebbe nascosta interrata e cementata sotto il molo della villa sul mare che Egli aveva acquistato in Italia, a Capo Migliarese nei pressi di Bordighera. Ma cosa farne dell'altra metà? Dove avrebbe potuto seppellire una quantità così imponente di oro senza dare nell'occhio?

A Hermann Goering venne in mente la favola dei fratelli Grimm in cui Pollicino segnava la strada lasciando cadere a terra dei sassolini, una favola che gli era stata raccontata da bambino e che forse egli stesso aveva raccontato alla sua piccola bambina a Monaco di Baviera, quando ancora svolgeva attività di pilota civile, prima di seguire Hitler nella carriera politica e militare. Egli avrebbe diviso l'oro in molti sacchi, ciascuno dei quali sarebbe stato sepolto lungo la strada che dalla abitazione della sua famiglia avrebbe portato, con un lungo giro, fino alla riviera francese e quindi fino alla sua villa in Italia !

Certamente sarebbe stato piacevole percorrere questo immaginario itinerario turistico allorquando la guerra fosse terminata, lungo i posti più romantici e più paesaggistici, per l'appunto quelli dipinti dai grandi Maestri impressionisti prima che la guerra iniziasse. 

Quando la fantasia, l'immaginazione ed il mistero cavalcano affiancati, é difficile fermarli. Ad Hermann Goering venne in mente una seconda idea, presa a prestito da un libro che aveva letto con avidità sulla vita del Principe Pignatelli al seguito di Napoleone Bonaparte, un personaggio della storia che da sempre era stato uno dei suoi miti. In quel libro, il Principe napoletano Pignatelli, abile spadaccino, vincitore di decine di duelli con la  spada d'ordinanza, invitava i suoi avversari a duellare allontanandosi dall'accampamento militare, facendo delle passeggiate nei dintorni dove vagheggiava che il paesaggio fosse  stato dipinto da grandi pittori, il luogo adatto  a mettere in gioco la vita di un principe di sangue come egli riteneva d'essere! 

Ad Hermann Goering, grande amante dell'arte e collezionista smisurato, venne in mente che i dipinti venuti in suo possesso, per acquisti legittimi o per razzie di guerra, indicassero i luoghi più spettacolari  e quindi meritevoli di rappresentare dove un Principe avesse interrato i propri tesori.

E così avvenne: da queste opere venute in suo possesso, per suo ordine sarebbe stata eliminata la firma dell'artista al fine di renderle anonime. Questa sua trovata gli sembrò entusiasmante per quel mistero che Egli aggiunse con un tocco di fantasia : così le mappe del tesoro sarebbero state già predisposte dai suoi pittori preferiti i quali avevano ritratto i luoghi in cui Egli avrebbe condotto le forze vittoriose del Reich al suo comando.

Claude Monet, veduta della Senna a Vetheuil, 1880

I dipinti dei grandi Maestri della Francia sconfitta, avrebbero indicato i luoghi dove il Maresciallo del Reich Hermann Goering avrebbe interrato il suo tesoro, così dando ai suoi quadri il fantastico ruolo di "MAPPE DEL TESORO"!

Se invece la ritenuta invincibile armata d'occupazione tedesca fosse stata sconfitta dal Movimento di Resistenza del generale de Gaulle e dagli eserciti alleati, il gioco della "Caccia al tesoro" sarebbe passato in mano ai vincitori e sarebbe stato continuato dagli stessi banchieri ebrei che avrebbero stretto questo patto col loro nemico.

Il destino giocò i suoi dadi e la collezione dei dipinti segreti di Hermann Goering cadde in parte nelle mani dei partigiani del Movimento di Liberazione, in parte in mano alle Comunità ebraiche le quali però non potevano immaginare cosa rappresentassero i soggetti dipinti su quelle tele anonime, quindi ritenute di scarso valore, e tanto meno immaginare che esse rappresentassero i luoghi dove fu sepolto parte del "Tesoro di Goering"!…

Claude Monet, Vetheuil - paysage.

Per questo errore di valutazione e di mancanza di immaginazione, queste opere furono tenute nascoste per decine di anni prima di essere destinate alla loro dispersione sui mercatini di antiquariato e "brochantage", in modo da non far venire alla luce il patto che gli ebrei avevano stretto con loro nemico.

Tuttavia, come dice il proverbio, "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi" e successe ciò che il destino aveva predisposto accadesse. 

Questi dipinti attirarono l'attenzione di un collezionista italiano, mezzo ebreo (solo per parte di madre), nato nel 1947 due anni dopo la fine della guerra. Questo giovane divenne conoscitore del segreto di Goering per una strana circostanza, durante una crociera in barca a vela ospite di un compagno di università la cui madre era la figlia di un alto gerarca nazista. Sfogliando un libro d'arte durante la navigazione, i croceristi giocavano ad indovinare le località dei dipinti pubblicati. "Chissà se i dipinti non volessero indicare qualcos'altro, magari i luoghi  prescelti per nascondervi razzie di guerra" si lasciò sfuggire  uno dei presenti. Quelle mezze parole rimasero come incise nella mente del giovane mezzo ebreo il quale, strada facendo, si appassionò allo studio dell'arte fino a scoprire e completare il gioco predisposto da Hermann Goering.

Egli ritrovò decine e decine di quadri senza firma, alcuni dei quali, come in un gioco a tappe che si rispetti, custodivano sul retro della tela o su una tavola di legno appaiata, altri sorprendenti tesori d'arte ricchi di indizi più precisi, con rebus dipinti da risolvere o con elementi figurativi che si sarebbero rivelati utili per individuare il luogo esatto del seppellimento del tesoro se… (c'é sempre un se in tutte le storie)... altri ricercatori non vi fossero giunti prima di lui, tanto da fargli pensare che le opere fossero state fotografate prima della loro dispersione sul mercato allorquando il tesoro fosse già stato ritrovato.

Una cosa é certa: non fu Hermann Goering ad apparirgli in sogno per rivelargli il suo segreto. Condannato a morte nel processo di Norimberga, Hermann Goering non ebbe più voglia di giocare a questo gioco.

A questa breve sintesi di soggetto cinematografico, si é pronti  a far seguire uno "script" d'adattamento con una diversa impostazione ed impianto, aggiungendo ed inserendo una trama d'amore ed una di minacce, conferendo "pathos" ed azione al soggetto, includendo in dettaglio le illustrazione dei dipinti ritrovati  dal soggettista e quindi le località dove ancora si reperirebbero i tesori nascosti, tutto ciò sempreché sia stata pre-concordata la relativa cessione dei diritti di "copywrite" che consentirebbe di predisporne il trattamento alla sceneggiatura da parte del produttore cinematografico.

Tutti i diritti sono riservati ad Umberto Joackim Barbera mentre ogni responsabilità legale é della Società Newtel srl editrice di soggetti cinematografici di cui Egli é Amministratore Unico. Lo scrivente ha quindi facoltà di autorizzare la pubblicazione di questo scritto su Twitter, Blogger e Facebook ed a concedere condivisioni.

E' del tutto casuale qualsiasi riferimento a fatti, cose o persone che si ritenessero coinvolti in questa ricostruzione immaginifica destinata ad una "fiction" cinematografica destinata ad una ipotesi di ricostruzione storica. Quale che sia la verità, chi potrà mai dirla ?

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Claude Monet, Vetheuil in summer 1880










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